Sintesi n. C-301/25 del 22/04/2025
Organo giudicante: Corte di giustizia
Procedura: Rinvio pregiudiziale
Stato della causa: Pendente
Esito: Pendente

Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Consiglio di Stato (Italia) il 24 aprile 2025 – Lidl Italia Srl / Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

(Causa C-301/25, Lidl Italia)

Lingua processuale: l'italiano

Giudice del rinvio

Consiglio di Stato

Parti nella causa principale

Ricorrente: Lidl Italia Srl

Resistente: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

Questioni pregiudiziali

Se le condotte contemplate all’articolo 7 del regolamento UE n. 1169/2011 1 costituiscano fattispecie particolari delle pratiche commerciali scorrette/sleali, comunque riconducibili agli articoli 6 e seguenti della direttiva 2005/29/CE 2 , sottoposte come tali anche agli articoli 11 e seguenti della direttiva medesima e alla legislazione di recepimento; o se invece costituiscano un sistema a parte per la cui applicazione, ossia per il suo enforcement, non può farsi riferimento alla direttiva ma, nel caso italiano, al solo citato decreto legislativo n. 231/2017;

se le condotte contemplate all’articolo 7 del regolamento UE n. 1169/2011 esauriscano la tutela del consumatore nell’acquisto di prodotti alimentari, così che debba escludersi la possibilità di applicare la tutela generale rinveniente dalla direttiva 2005/29/CE, o se, invece, esse concorrono nella tutela del consumatore, unitamente alle previsioni della direttiva 2005/29/CE, e alla relativa legislazione nazionale di attuazione;

nel caso in cui le condotte contemplate all’articolo 7 del regolamento UE n. 1169/2011, debbano qualificarsi quali pratiche commerciali scorrette, e siano soggette alla direttiva 2005/29/CE, se il trattamento sanzionatorio previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo n. 231/2017 sia idoneo ad assicurare l’effetto dissuasivo delle condotte illecite, assicurando la protezione dei consumatori di cui all’articolo 169 del TFUE, e sia comunque conforme all’articolo 13 della direttiva 2005/29/CE.

____________

1     Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione Testo rilevante ai fini del SEE (GU 2011, L 304, pag. 18).

 

1     Direttiva 2005/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2005, relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno e che modifica la direttiva 84/450/CEE del Consiglio e le direttive 97/7/CE, 98/27/CE e 2002/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 2006/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio («direttiva sulle pratiche commerciali sleali») (Testo rilevante ai fini del SEE) (GU 2005, L 149, pag. 22).

 

Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Consiglio di Stato (Italia) il 24 aprile 2025 – Lidl Italia Srl / Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

(Causa C-301/25, Lidl Italia)

Lingua processuale: l'italiano

Giudice del rinvio

Consiglio di Stato

Parti nella causa principale

Ricorrente: Lidl Italia Srl

Resistente: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

Questioni pregiudiziali

Se le condotte contemplate all’articolo 7 del regolamento UE n. 1169/2011 1 costituiscano fattispecie particolari delle pratiche commerciali scorrette/sleali, comunque riconducibili agli articoli 6 e seguenti della direttiva 2005/29/CE 2 , sottoposte come tali anche agli articoli 11 e seguenti della direttiva medesima e alla legislazione di recepimento; o se invece costituiscano un sistema a parte per la cui applicazione, ossia per il suo enforcement, non può farsi riferimento alla direttiva ma, nel caso italiano, al solo citato decreto legislativo n. 231/2017;

se le condotte contemplate all’articolo 7 del regolamento UE n. 1169/2011 esauriscano la tutela del consumatore nell’acquisto di prodotti alimentari, così che debba escludersi la possibilità di applicare la tutela generale rinveniente dalla direttiva 2005/29/CE, o se, invece, esse concorrono nella tutela del consumatore, unitamente alle previsioni della direttiva 2005/29/CE, e alla relativa legislazione nazionale di attuazione;

nel caso in cui le condotte contemplate all’articolo 7 del regolamento UE n. 1169/2011, debbano qualificarsi quali pratiche commerciali scorrette, e siano soggette alla direttiva 2005/29/CE, se il trattamento sanzionatorio previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo n. 231/2017 sia idoneo ad assicurare l’effetto dissuasivo delle condotte illecite, assicurando la protezione dei consumatori di cui all’articolo 169 del TFUE, e sia comunque conforme all’articolo 13 della direttiva 2005/29/CE.

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1     Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione Testo rilevante ai fini del SEE (GU 2011, L 304, pag. 18).

 

1     Direttiva 2005/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2005, relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno e che modifica la direttiva 84/450/CEE del Consiglio e le direttive 97/7/CE, 98/27/CE e 2002/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 2006/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio («direttiva sulle pratiche commerciali sleali») (Testo rilevante ai fini del SEE) (GU 2005, L 149, pag. 22).

Provvedimento in causa n. C-301/25 del 22/04/2025